iDO FAMILY

19 marzo 2018
SCRITTO DA: Lenny Pellico
TAG: famiglia

Festa del papà!

Quante cose ci raccontiamo appena scopriamo che diventeremo genitori. Quante me ne hanno raccontate.
Ricordo che dopo 2-3 storie del terrore su non dormi non mangi non vivi non volevo più chiedere e volevo solo aspettare che succedesse. Ricordo che molti mi consigliavano di uscire il più possibile prima della tua nascita, mi ricordo di come andare a suonare il mercoledì sera con il gruppo era ogni volta un speriamo di poterlo fare ancora. Guardare Lei e chiedersi se riusciremo a viaggiare, ad andare a mangiare fuori, a finire le serie tv che abbiamo iniziato.

Ad un certo punto non era più chi sarai ma era un chi sarò io, come adatterò la mia vita alla tua presenza.


Poi sei nata, e dopo una settimana sono andato a suonare, e anche la settimana successiva, e anche quella dopo. Siamo andati a cena fuori dopo 6 giorni dalla tua nascita, abbiamo fatto il nostro primo viaggio in macchina a 13 giorni della tua vita.
Non te lo ricordi, ma quel giorno abbiamo corso verso le Marche, eravamo in ritardo e tu piccolissima seguivi le onde della macchina, e hai continuato a farlo ad ogni treno e ad ogni aereo che hai preso, ad ogni passeggiata in montagna, e ad ogni brezza dello stretto di Messina, dove un pezzo di noi vive e ti aspetta sempre.


Tu che ti sei svezzata nel nostro ristorante preferito con una vellutata di zucca commovente. Tu che se ordiniamo pasta con il pomodoro per te, mangi invece il nostro pesce gustoso.

Che oggi, ordini da sola, che hai la tua valigia rosa sempre pronta, che presto ti arriverà il passaporto, che la sera ti siedi sulle mie gambe e lavori con me, anche fino a tardi, che noi siamo fatti cosi. Non sei mai andata a letto alle 20, non ti sei mai svegliata alle 7.


Che il sabato mattina è sacro per noi due, che se non è mezzogiorno non ha senso svegliarsi. Che il nostro pranzo è lattecereali, che usciamo in skate, che ordiniamo il gelato e Lei ci permette di mangiarlo anche sul letto, che ti ricordi dei viaggi che abbiamo fatto, che in due anni siamo andati al cinema io e Lei due volte ed entrambe le volte abbiamo pensato sarebbe piaciuto anche a Mini questo film.


Che le serie tv le guardi con noi, che conosco a memoria tutti i dialoghi di Alvin, che cito Zootropolis e Ratatouille, che divento super eroe con te mentre guardiamo Miraculous. Che balliamo le canzoni di Ghali, che habibi habibi è cio che cantiamo.


Che i nostri pomeriggi sono nostri.

Che ho imparato che il tempo è di chi lo custodisce, di chi lo costruisce. Il tempo è fatto di noi tre che senza convenzioni lo viviamo. Che tra poco ti portiamo in Marocco, uno dei nostri viaggi senza direzione.


Che oggi so di non aver rinunciato a niente per te, se non a quel pizzico di egoismo che sentivo di dover avere, che oggi ti posso guardare e dire:

Dai amore preparati che ti porto a cena fuori.


E che, mentre ti sto mettendo la giacca, ti togli le scarpe e scappi al grido nonmipredi. Sei veloce, sei mezza etiope, e allora rimandiamo e ti rincorro. Lei è li che ci guarda. Che tanto ormai ha capito che è inutile imporsi di organizzare qualcosa. Perché con noi è impossibile.


Che oggi, ti dovrei ringraziare per tutto l'amore di cui sei portatrice e invece ti ringrazio per avere reso il tempo "perso" indispensabile.
Adesso, Amore, preparati che ti porto a cena fuori e buona festa del papà a me.

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